In un mondo dove la comunicazione evolve alla velocità dei video su TikTok, stare al passo con i trend diventa una questione di sopravvivenza digitale. Ecco a voi, freschi di analisi, tre insight che domineranno questo autunno. Preparatevi a mettere in discussione tutto ciò che sapete sui contenuti!
1. La rivincita dei video lunghi
Per anni, ci siamo abituati a un bombardamento incessante di video brevi, flash visivi di pochi secondi che dovevano catturare l'attenzione prima che un nuovo gattino si affacciasse sullo schermo. Le battaglie tra felini hanno le ore contate, perché i video lunghi stanno tornando in auge. Instagram e TikTok, un tempo bastioni del contenuto ultra-concentrato, stanno neanche troppo gradualmente estendendo la durata dei loro video. Questo cambio non è casuale, ma risponde a un bisogno crescente di contenuti più ricchi e informativi. Gli utenti vogliono approfondire, capire, immergersi in storie complesse. E qui torniamo al punto, spesso sollevato da noi di Remida, che il contenuto è un dovere civico.
2. Content marketing: il ritorno dei testi (lunghi pure questi, evvai!)
Se pensate che il content marketing sia solo meme e infografiche, fareste bene a ripensarci. Secondo un rapporto di HubSpot, il content marketing è diventato fondamentale per le organizzazioni nel corso dell’ultimo anno. E parliamo anche di articoli lunghi, dettagliati, ricchi di informazioni. La parola scritta torna al centro della scena, con un focus su contenuti che non solo catturano l'attenzione, ma trattengono e fidelizzano l'audience. Adesso, non vogliamo dire che ve l’avevamo detto, but still…
Negli ultimi anni, la frenesia dei social media e la crescente popolarità dei contenuti visuali sembravano aver relegato il testo scritto a un ruolo secondario. Ma un contenuto ben scritto, che offre approfondimenti, analisi e opinioni informate, può non solo attirare l'attenzione, ma posizionare un brand come leader di pensiero nel proprio settore. La chiave del successo nel content marketing moderno risiede dunque nella qualità. Non basta più riempire il web di contenuti; è fondamentale che questi siano utili, rilevanti, ben scritti. Again: il contenuto è un dovere civico.
3. AI e autenticità: un nuovo concetto di realtà
Se la Gen Z sembra fidarsi e interagire con i contenuti generati dall'intelligenza artificiale come fossero vecchi amici, i millennials restano scettici. Ma nel 2024 il concetto di "autenticità" è stato ridefinito: non importa più chi o cosa crea il contenuto, ma l'esperienza che offre. Se il contenuto rafforza il brand e funziona, ha colto nel segno. Il rapporto tra AI e autenticità è complesso e sfaccettato. Per molti, l'idea che una macchina possa creare contenuti è difficile da digerire. Ma non è più una questione di chi crea, ma di come il contenuto viene percepito e utilizzato. L'autenticità è una qualità dinamica che evolve con le aspettative del pubblico. Il successo risiede nell'equilibrio: utilizzare l'AI per migliorare i processi creativi, mantenendo un controllo umano per assicurarsi che il contenuto rispecchi i valori del brand. È una danza delicata, ma chi la padroneggia avrà un vantaggio competitivo notevole.
E quindi?
E quindi, il contenuto è un dovere civico.
O, per essere più simpatici e meno bacchettoni, il contenuto va fatto bene. No riempitivi guys, quelli diventano come la mollica di pane prima del cenone di capodanno: può farvi solo male, e non sa poi di molto.
E se avete bisogno, sapete dove trovarci ;)