Call me by MY name.
Molti anni dopo, davanti al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía avrebbe ricordato quel pomeriggio remoto in cui suo padre l’aveva portato a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di fango e canne costruite sulla riva di un fiume dalle acque diafane che si precipitavano su un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente che molte cose erano senza nome, e per menzionarle bisognava indicarle con il dito.*
*Gabriel García Márquez, Cent’anni di Solitudine
A volte il mondo è talmente nuovo, e talmente antico, che occorre dargli un nome, alle cose. Nel ciclo fra giovane e vecchio, fra grande e piccolo, fra luce e buio, la rincorsa non conosce soluzione di continuità. Come le stelle, gli universi, i buchi neri. Ed anche i buchi bianchi. (Per gli appassionati di buchi bianchi, e per chi vuol sapere cosa siano, consigliamo il nostro sempre caro Carlo).
E insomma ci sono sempre universi, già adulti o appena nati, che richiedono di essere esplorati daccapo. Universi in cui le cose sarebbero potute andare meglio. Universi in cui le cose avrebbero potuto essere… dette meglio. Nominare corpi e pensieri, raccontare storie che custodiscono l’ambizione di durare nel tempo.
Ecco la materia bianca da cui nasce la Direzione Linguistica®.
Una volta una cara amica ci ha detto che nei nostri articoli avrebbe dovuto esserci una terza opzione: italiano, inglese, parafrasi. Eccola: piccolo momento parafrasi. Direzione Linguistica® è guidare le manifestazioni di brand, aziende e corporazioni, attraverso la parola. La Direzione Linguistica® è fondativa, poiché norma l'uso del mezzo più potente che abbiamo. Non solo come marketer. Ma come esseri umani. Ogni relazione umana è mediata dal linguaggio. O da un linguaggio di qualche tipo.
È comunicazione interna, cultura e formazione. È comunicazione esterna, innamoramento e storytelling.
Come tutte le grandi idee, a un certo punto non c’era.
E noi l’abbiamo inventata.
Come tutte le idee grandi, o come quelle molto sciocche, è semplice. Semplicissima.
Direzione, Linguistica®.
Come tutte le grandissime idee, dopo che la vedi ti chiedi come diavolo faceva a non esserci prima. Come cavolo è successo che nessuno ci avesse pensato prima.
(Ciao! Sono il founder… fidatevi che anche io, quando ho visto che non c’era, nemmeno nella politropa Londra sulla sua isola selvaggia e cesellata, nemmeno negli scintillanti USA, che di marketing due robe le hanno inventate… beh, ho pensato che era meglio brevettarla. E così è stato. Direzione Linguistica®. Linguistic Direction®).
Scusatelo, il founder. Manie di protagonismo.
Dicevamo: la Direzione Linguistica® è una cosa che vi può tornare super utile, anche per unificare comparti della comunicazione tradizionalmente trattati in maniera schizoide, come interna ed esterna (perché, gli interni non sono forse stakeholders?), come B2B e B2C (perché, i B2B non sono comunque acquirenti?), come comunicazione product-oriented e comunicazione istituzionale (perché, un prodotto non influisce forse sulla cultura?). Secondo noi, questa robina della Direzione Linguistica®, all’alba del 2024, dovremmo tutti tenercela ben stretta in tasca. Certo, noi siamo di parte, ha già conquistato i nostri cuori, ma fidatevi che l’onda che sta riportando al centro le parole è solo all’inizio.
La comunicazione Inclusiva. I triggeranti neologismi Stranieri. La sconosciuta Generazione Z. L'anelato impatto Culturale. La Sfacciata comunicazione assertiva.
E mentre siamo qui a parlarne, sono già nate 750 mila stelle.
PAUSA: PARAFRASI.
Ricominciamo, come in ogni storia che si rispetti, dal principio. La Direzione Linguistica® nasce poco dopo la fondazione di Remida, ma già risuonava da tempo nelle sue pratiche e nel metodo, e prima ancora nella mente di chi l’ha fondata. Perché da una decina d’anni a questa parte – specie a partire dal boom dei social media – sembra che per comunicare bastino le immagini, a cui il testo si accompagna. Vero, ma non verissimo.
L’immagine è sì una forma di comunicazione, e può suscitare nello spettatore una risposta emotiva e cognitiva, cosciente… o più spesso inconscia. L’immagine, insomma, la si può interpretare come si vuole. Ma il copy… beh, il copy è tutta un’altra storia: lui comunica davvero, direttamente, un messaggio.
Un’immagine senza copy è una (bella?) suggestione, ma un copy senza immagine è già un messaggio.
Quindi, dopo dieci anni con la medaglia d’argento, valeva la pena recuperare il linguaggio e metterlo al primo posto, perché è un mezzo più potente di quello che pensiamo, se gli si restituisce l’urgenza di essere usato con cura. La Direzione Linguistica® parte proprio da qui: dal bisogno di curare meglio qualcosa che è stato pericolosamente messo sullo sfondo. E se c’è – e deve esserci – una direzione creativa, a nostro parere doveva nascere anche una Direzione Linguistica®: per riportare il linguaggio a un uso consapevole, per guidare i brand e le aziende a un ricorso prioritario della parola. Il suo approccio, dunque, è fondativo.
E olistico, e modulare. Perché solo la Direzione Linguistica® ha il potere di intervenire su più livelli comunicativi, stratificati sia all’interno che all’esterno della cultura aziendale. Di un brand o un’azienda, può guidare tanto le relazioni tra le persone che li abitano, quanto i loro racconti che si diramano nel mondo.
Remida vuole fare per te tante belle cose.
Che sembra una banalità, ma se ci pensi, in fondo, è proprio tutto quello che c’è da fare.
Avvicinare le aziende alle loro persone. Le strategie alla bellezza. Il fine a uno dei mezzi più nobili e fondativi che abbiamo a disposizione: sempre lui, il linguaggio.
Allora, che ne dici? Scrivici a supernova@remidastudio.com. E intanto le stelle nuove sono già 1 milione e 500 mila.
