C’è un rituale universale che attraversa culture, epoche e geografie. Una scena semplice: due persone che parlano di una terza. Questo è il cuore del gossip, un fenomeno che, lungi dall’essere solo un passatempo frivolo, ha radici profonde nella nostra psicologia evoluzionistica. Non si tratta solo di curiosità o di un semplice passatempo, perché il gossip è uno strumento sociale, un collante che tiene insieme le persone, i gruppi e, in certi casi, intere società. Gli esseri umani sono fatti per interessarsi agli altri esseri umani. È una questione di sopravvivenza. Sapere chi è affidabile, chi è pericoloso, chi sta accumulando risorse o stringendo alleanze è stato cruciale per vivere in comunità. Parlare degli altri ci permette di scambiare queste informazioni e, nel farlo, rafforziamo i legami con gli altri. Questione di vita o di morte in passato, e oggi bussola che orienta i nostri rapporti. Non è un caso che molte conversazioni quotidiane ruotino attorno a "chi ha fatto cosa". È molto più facile creare un terreno comune parlando di persone piuttosto che di idee astratte o meccanismi complessi.
Ma il gossip diventa poi anche uno strumento che delinea i confini dei gruppi sociali. Chi parla insieme di qualcuno forma già una micro-alleanza, un "noi" contrapposto a "loro". Questa dinamica di alleanze e contrapposizioni si riflette anche su scala più ampia. Pensiamo, ad esempio, alla stampa inglese. La corona britannica, con le sue vicende scandalose, alimenta l'immaginario collettivo, creando una connessione tra cittadini e un’identità nazionale. "A cosa serve la monarchia?", si chiedono in molti. Forse a niente, se non a generare storie. E queste storie ci ricordano chi siamo.
Parlare di altre persone è forse l’attività più immediata e accessibile che esista. E, diciamolo, è irresistibile.
Il gossip soddisfa quel bisogno viscerale di entrare nelle vite degli altri, di osservare, giudicare e, in qualche modo, appartenere. È lo stesso meccanismo che alimenta il mondo degli influencer e il successo di serie come Gossip Girl o Bridgerton, dove le storie diventano un ponte tra chi le guarda e chi le vive. Ma il gossip, in fondo, non parla mai solo degli altri: è un riflesso di chi siamo, dei legami che intrecciamo e della visione condivisa che costruiamo. Ogni chiacchiera è un mattone nella costruzione del nostro senso di appartenenza, un frammento di quell'intricato puzzle chiamato umanità.
Raccontare storie, osservare e commentare: ci unisce, e ci rende umani. Il gossip è una forma primordiale di condivisione che costruisce connessioni e dà forma alla nostra identità collettiva.
Anche l’Iliade e l'Odissea, cosa sono se non storie su chi-ha-fatto-cosa?
Scrivici a supernova@remidastudio.com: le storie migliori sono quelle che si fanno insieme.